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Archive for the ‘News’ Category

Ci siamo trasferiti …

Siamo lieti di informarvi che il blog ha un nuovo indirizzo.

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http://www.blogpianteepassione.it/

Categorie:News

A Caltagirone vi aspetta “In Giardino” 2010

Alla sua seconda edizione “In Giardino” vuole presentare Caltagirone, famosa in tutto il mondo per le sue ceramiche, nella sua inconsueta veste di città dei giardini. D’altronde la storia non si costruisce solo con i monumenti architettonici e per questo sarà possibile respirarla passeggiando tra piante mediterranee ed esotiche, tipiche del giardino siciliano. Nel Museo delle Ville Storiche Caltagironesi e Siciliane ospite nelle sale di Villa Patti, sarà inoltre possibile vedere dipinti, disegni progettuali, incisioni, foto d’epoca, libri, maioliche e terrecotte per rivivere la vita di villeggiatura delle famiglie aristocratiche siciliane e soprattutto caltagironesi.
Il Museo si propone anche come centro di raccolta, documentazione e laboratorio, attraverso corsi, seminari ed aggiornamenti relativi alla tutela ed alla fruizione dell’ampio patrimonio di ambienti e giardini storici della Sicilia.
Ma non finisce qui: la tradizione continua nell’infiorata della scala di Santa Maria del Monte realizzata con migliaia di vasi con piante e fiori diversi per formare un disegno in onore della Madonna di Conadomini a cui è dedicata la chiesa in vetta alla Scala. La manifestazione prevede anche un momento di formazione con un workshop sul giardino storico a cui prenderanno parte 35 persone, tra studenti e professionisti, che vogliono conoscere il giardino storico, in particolare quello storico siciliano e le sue tecniche di conservazione.
Gli appassionati troveranno anche piante insolite, mediterranee, giardini temporanei, arredo per il giardino.
Piante&Passione non poteva mancare a questo appuntamento, considerato il legame tra giardino storico e piante utilitaristiche. Nel suo recente libro sul giardino siciliano, Daniela Romano ricorda la stretta relazione con le esigenze alimentari, quasi come non potesse esistere godimento estetico senza un appagamento delle esigenze primarie, quale è l’alimentarsi.
Piante&Passione, vi aspetta quindi numerosi per presentarvi le sue piante ortive e per spiegarvi i vantaggi dell’orto innestato. Con un po’ di Passione fra qualche mese potrete cucinare dei piatti prelibati ottenuti dal vostro orto personale, costituito anche solo da qualche vaso sul balcone.

Per maggiori info
http://www.ingiardino.org/

29-30 maggio 2010,

Villa Patti, Caltagirone (Ct)

Marianna Martorana

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L’ortoterapia e il giardino per tutti

Seminari a Salerno

L’Ortoterapia e il giardino per tutti. E’ il tema del primo seminario che si svolgerà a Salerno il 26, 27 e 28 maggio presso il Centro sociale. L’iniziativa organizzata dalle Associazioni U.N.I.Vo.C. sez. Salerno, Centro Socio Culturale Stella e Associazione D.P.I. è una prima tappa di avvicinamento e formativa (con realizzazioni concrete), per la diffusione sul territorio della Provincia di Salerno della pratica dell’ortoterapia. L’organizzazione verterà su alcuni seminari formativi, un viaggio studio, l’adozione di due aree pubbliche – un parco urbano nella città di Salerno e un percorso natura nell’Oasi dunale gestita da Legambiente nel Comune di Capaccio/Paestum – da adattare alle esigenze di fruizione da parte di disabili.
L’ortoterapia è una scienza antica: i primi ad accorgersi del potere terapeutico e riabilitativo dell’orticoltura furono alcuni monaci irlandesi intorno al 1300. L’horticultural therapy, dal 1975 disciplina di studio nelle università statunitensi, è oggi riconosciuta in tutto il mondo come una delle terapie riabilitative della medicina alternativa. Se in Italia l’ortoterapia è una pratica che sta cominciando ad essere sviluppata negli ultimi anni, negli Stati Uniti, in Australia, nel Regno Unito, in Olanda e in Francia essa è esercitata da tempo con notevole successo.
Nell’ attività di giardinaggio e di orticoltura le associazioni che hanno organizzato il seminario individuano una capacità terapeutica per persone disabili, un modo per ricostruire un legame profondo tra uomo-natura gravemente messo in crisi dalla urbanizzazione esasperata delle aree cittadine. Il Seminario rivolto agli operarori del settore socio-sanitario e ai volontari di associazioni del settore, sarà tenuto da docenti del Centro di Formazione Professionale della Scuola Agraria del Parco di Monza, accreditata dalla Regione Lombardia e certificata per la qualità in conformità alla norma UNI ISO 9001:2000 per le attività di “Progettazione e realizzazione di servizi formativi professionali nel settore agricolo e del verde ornamentale” e “Servizio di orientamento di base, specialistico e di accompagnamento e sostegno al lavoro”.

http://www.ecostiera.it/

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Nell’orto siamo tutti allo stesso livello

L’orto aziendale contro la crisi economica americana

NEW YORK – La sede della Toyota a Georgetown, in Kentucky, ha un enorme orto di pomodori e zucchine mentre presso il quartier generale del grande magazzino Kohl, a Milwaukee, l’enfasi è su bietole, spinaci e insalate. Persino PepsiCo, il colosso alimentare da 60 miliardi di dollari specializzato in cibi spazzatura come Mountain Dew, Cheetos e Rice-A-Roni ha creato al suo interno un corporate garden, rigorosamente biologico, coltivato dagli impiegati che alla fine della giornata tornano a casa con le borse piene di frutta ed ortaggi.

“E’ l’ultimissimo trend nell’America della crisi economica”, teorizza il New York Times, “per tirar su il morale degli impiegati, le compagnie che non possono più permettersi aumenti salariali, viaggi premio e bonus, hanno inventato un nuovo benefit: l’orto aziendale”.

I ripetuti appelli della first lady Michelle Obama per convincere il Paese a mangiare cibi più sani, biologici, locali ed ecosostenibili sono andati in porto. Secondo l’ultimo sondaggio della National Gardening Association nel 2009 ben 41 milioni di americani hanno coltivato da sé le proprie frutta e verdura. Un aumento di oltre il 13 % rispetto all’anno precedente. E secondo le stime il numero dovrebbe lievitare ulteriormente quest’anno. Fino a ieri l’orto-mania riguardava solo un’élite di aziende progressiste quali Google, Yahoo e Sunset Magazine, tutte di Silicon Valley, dove saper fare un buon composto è cruciale quanto programmare un computer. Ma adesso sono centinaia le corporation che, da un angolo all’altro del paese, permettono ai propri impiegati di fare i contadini “part-time” durante l’orario di lavoro. I vantaggi non sono solo di tipo salutista (lavorare i campi aiuta a mantenersi in forma, mangiare sano idem) ed economico. “Zappare la terra insieme incoraggia ad abbattere le gerarchie dell’ufficio”, teorizza Sheila Golden, senior manager di PepsiCo e ‘farmer’ convinta, “Nell’orto siamo tutti allo stesso livello”. A trarne vantaggio sono soprattutto i dipendenti delle aziende che oltre a portarsi a casa chili di ortaggi gratis e di primissima scelta, possono gustare i frutti della propria fatica alle mense aziendali, sempre più sane e vegetariane.

L’unico problema riguarda l’assenteismo. “Quando bisogna togliere le erbacce dai campi, molti si danno alla macchia”, ironizza Peggy Skinner, ideatrice dell’orto bio del colosso cosmetico Aveda, vicino a Minneapolis. “Per correre ai ripari abbiamo dovuto imporre turni di semina, raccolta e irrigazione”, precisa, “spedendo a tutti degli email settimanali di promemoria.

http://route66.corriere.it

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L’orto come modello educativo

Dall’orto della Casa Bianca, all’orto di prossimità dei ristoranti italiani, dall’orto-giardino di Firenze all’orto vigneto in Terra Santa

Da quello della Casa Bianca, fortemente voluto da Michelle Obama, all’orto-giardino dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dall’orto-vigneto di Cremisan in Terra Santa agli orti “affidati” agli anziani dalle amministrazioni comunali di grandi città e piccoli centri, fino agli orti di prossimità dei ristoranti, si fa strada l’idea di orto come modello educativo, in cui coltivare le verdure da mettere sulla tavola rappresenta un atto dalle conseguenze molto più vaste di quanto si possa immaginare.

Se è ormai celebre l’orto biologico piantato da Michelle Obama nei giardini della Casa Bianca, in cui nascono insalata e pomodori biologici – la first lady statunitense intende così dare l’esempio ai suoi connazionali di un modello alimentare più sano e naturale, allo scopo di combattere un’obesità ormai dilagante – non mancano in giro per il mondo piccoli o grandi esempi altrettanto importanti. Come l’orto-giardino dell’ospedale Meyer di Firenze, uno dei centri pediatrici di eccellenza in Italia e nel mondo, che nasce per offrire ai piccoli degenti laboratori di giardinaggio e dare così loro la possibilità di distrarsi dalla loro malattia attraverso un’importante esperienza visiva, tattile e olfattiva a contatto con la natura. Invece in Terra Santa, tra Betlemme e Gerusalemme, i Salesiani hanno creato l’orto-vigneto di Cremisan, in cui lavorano molte famiglie palestinesi e da cui nasce un vino che rappresenta il tentativo di dialogo tra due popoli da sempre in conflitto. I Giovani Ristoratori Europei (Jre) e i giovani imprenditori agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori – Cia hanno appena lanciato la proposta dell’orto di prossimitàper i ristoranti italiani: un modo semplice per assicurare materie prime a costi convenienti e soprattutto di grande qualità e origine certificata. Nel 2011 saranno almeno 80 i ristoranti nel nostro Paese che potranno vantare un proprio orto di prossimità. Ma ci sono anche gli orti “affidati” agli anziani – che così possono impiegare utilmente il proprio tempo e coltivare una parte del loro cibo – dalle amministrazioni comunali di grandi città, come Milano, Bologna o Roma, e di piccoli centri, come San Quirico d’Orcia (Siena).

Il convegno di Montalcino

L’orto è il tema del convegno, di scena il 22 maggio a Montalcino, intitolato “Il giro dell’orto”, promosso da Winenews: un percorso didattico tra i sentieri del gusto, dell’ambiente, dell’arte e dell’affettività, in cui verrà presentato il progetto-pilota di educazione al gusto “La nostra terra Dacg – Da amare con gusto” che ha coinvolto nell’anno scolastico 2009/2010 i bambini della scuola per l’infanzia e della scuola primaria di Montalcino.
Un’esperienza-pilota promossa da Winenews – società che da anni sviluppa in Italia servizi di comunicazione e marketing nel wine & food – che attraverso una serie di laboratori didattici dedicati ai principali prodotti del territorio (dall’olio extravergine al formaggio, dal miele alla pasta, passando per le piante aromatiche) e l’interdisciplinarietà con tutte le materie scolastiche, stimola l’attenzione e la curiosità dei bambini, che imparano così ad alimentarsi in modo consapevole. Elemento primario del progetto è un vero e proprio orto urbano nel centro storico di Montalcino, che viene coltivato e curato dai bambini insieme alle loro maestre.
Un’occasione unica per recuperare i principi della tradizione, della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, ricostruendo così il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

Fonte: www.winenews.it

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Coltivare riso e pomodoro per migliorare l’efficienza aziendale

Pasona, una azienda giapponese che si occupa di marketing nel cuore di Tokyo, vanta un’estensione su numerosi piani, per la maggior parte occupati da piante e coltivazioni orticole.
Gli impiegati a turno si prendonocura della risaia e del resto delle piante. Avere tante piante comporta una riduzione per anno di 2 tonnellate di CO2 , ma non è solo questo l’obiettivo del progetto. La professionalità e la comunicazione sono nettamente migliorate grazie all’attività di Giardinaggio. Impiegati che diversamente non avrebbero mai comunicato tra di loro si sono conosciuti grazie all’interesse comune di far crescere le piante e hanno imparato a interagire tra di loro in modi che mai avrebbero immaginato: attraverso un innaffiatoio!
I 50 Kg di riso che sono raccolti per anno e gli ortaggi che sono prodotti sono usati nella mensa che si trova al 9° piano.

http://www.ecoblog.it

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“L’ORTO SUL BALCONE” PER MIGLIORARE L’IMMAGINE DELLA CITTA’: OPERA COMUNICAZIONE E PIANTE&PASSIONE PARTNER PER “MODICA CITTA’ RIFIORITA”

L’ORTO SUL BALCONE A MODICA CITTA' RIFIORITA

Non un semplice balcone fiorito, ma un vero e proprio “orto sul balcone”. E’ quello con il
quale Opera Comunicazione e Piante&Passione hanno deciso di partecipare al concorso “Modica
città rifiorita”.
L’intenzione non è, chiaramente, competitiva. Le due aziende del territorio hanno deciso
di diventare partner per l’occasione, con la sola voglia di contribuire a migliorare l’immagine del
centro storico della Città della Contea e di farlo in modo originale, allestendo un balcone con i
fiori, ma soprattutto con i frutti e con gli ortaggi che si potrebbero trovare in qualunque
giardino della campagna iblea.
L’agenzia “Opera Comunicazione”, che ha la propria sede in Corso Umberto,
esattamente di fronte all’ex palazzo delle Poste, ha messo a disposizione il proprio balcone.
“Piante&Passione”, reparto hobbystico dell’azienda Ecofaber, ha invece messo a disposizione le
proprie piante, con tutta la professionalità che deriva dalla lunga esperienza dell’azienda nel
settore vivaistico.
L’allestimento offerto da Piante&Passione al balcone di Opera si attiene chiaramente alla
gamma degli ortaggi di stagione: dalle melanzane alle fragole, dai pomodori alle zucchine, con
la specialità che contraddistingue l’azienda ossia le piante innestate. “Impiegare le piante
innestate –spiega Carlo Scollo, titolare di Ecofaber ‐ permette di coltivare le vecchie e gustose
varietà locali con maggiori garanzie in termini di quantità di prodotto ottenuto, omogeneità dei
frutti, resistenza alle malattie e agli stress climatici”. Così come i protagonisti del tradizionale
giardino siciliano –pensato secondo una concezione tipicamente utilitaristica‐ sono le piante da
frutto e gli ortaggi, anche il balcone può trasformarsi così in un vero e proprio “orto” e
diventare lo spazio adeguato per conciliare le esigenze estetiche a quelle del palato. L’idea non
è distante nemmeno dal modello anglosassone degli “edible landscaping”, i “giardini da
mangiare” che prevedono l’impiego di piante ornamentali edibili.
“Avendo a disposizione un balcone in pieno centro storico –spiega Irene Belluardo di
Opera Comunicazione‐ non potevamo non raccogliere l’invito dell’Unitre che, proponendo
l’iniziativa di Modica Città Rifiorita, ha messo alla prova la buona volontà di ognuno di noi di
realizzare qualcosa per colorare la città e renderla più accogliente per chi ci vive e per chi la
visita. Crediamo infatti che debbano essere innanzitutto le aziende che operano sul territorio a
dover dimostrare la sensibilità e la capacità di essere attente a queste esigenze della
collettività e protagoniste in questo tipo di iniziative, che certamente avranno un positivo
ritorno di immagine per tutti”.

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Il futuro è nell’orto verticale

Come fare ad avere nuovo spazio per coltivare, magari nel bel mezzo di una città? Ma con un orto verticale, è ovvio. Che ha anche il vantaggio di essere persino mobile. L’idea è stata proposta in un concorso di architettura collegato alla manifestazione Ortinparco, a Levico Terme (TN): a sviluppare meglio di tutti la proposta è stato un gruppo composto da due architetti di Samarate, Davide Sironi (28 anni) e Sara Tommasi (26), e da una ragazza bulgara, Rositsa Todorova Ilieva (26), anche lei architetto che sta facendo il dottorato di ricerca al Politecnico di Milano. «I nostri orti sono realizzati in materiali naturali e che si rifanno alla tradizione, cartone riciclato e feltro» spiega Sara. «Abbiamo chiamato il progetto OrtoLana, per sottolineare l’uso della lana per sviluppare il tema dell’orto alpino». Un progetto che punta alla sostenibilità «economica (costi di realizzazione molto bassi), ambientale (colture autoctone, assemblaggio a secco) e sociale (coinvolgimento attivo ed educativo)», con un impatto ecologico minimo. All’interno delle “tasche” degli orti verticali, allestiti tra un albero e l’altro del parco, trovano posto ortaggi ed essenze floreali.

www3.varesenews.it

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Il Primo AGRIASILO Della Città di Roma

Per la prima volta nel centro storico della città ci sara’ un vero e proprio agriasilo con la stanza dei piu’ curiosi ”giochi” della campagna, le culle per il riposino, le vere merende ”rustiche”, gli orti sensoriali e gli animali da cortile come galline, pulcini, conigli, papere, oche ma anche asini e pony con i quali i bambini accompagnati da mamme e maestre potranno crescere e socializzare.
L’iniziativa e’ di donne-impresa della Coldiretti alle ore 10 di mercoledi’ a Roma, alla presenza del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nel grande giardino del Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi dove sara’ presentata la ”piu’ rivoluzionaria innovazione nei processi formativi e di crescita del talento gia’ in diverse regioni italiane dove contribuisce a risolvere il problema della carenza delle strutture esistenti”. Ci saranno anche le imprenditrici, che hanno aperto una asilo all’interno delle proprie aziende agricole nell’ambito del progetto Campagna Amica, per far conoscere con esperienze pratiche il boom di nuova realta’ che si sta rapidamente diffondendo con successo su tutto il territorio.
All’appuntamento ”Far crescere il futuro” sara’ possibile verificare direttamente le caratteristiche ed il metodo offerto da queste ”palestre verdi” che si ispirano alle origini ed in particolare alla relazione tra l’uomo, la natura e gli animali per promuovere l’educazione al benessere nelle giovani generazioni.
Le aspettative dei cittadini nei confronti degli agriasili saranno illustrate da una ricerca Coldiretti/Swg presentata dal presidente Roberto Weber dopo l’introduzione della responsabile nazionale Donne impresa Coldiretti, Adriana Bucco, le conclusioni sono affidate a Sergio Marini, Presidente della Coldiretti.

www.asca.it

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Imparare facendo

26 aprile 2010 1 commento

Maramao perchè sei morto? pan e vin non ti mancava, l’insalata era nell’orto…beh, certo con un orto ben coltivato non c’è da aver timore non si farà la fine di Maramao. Un orto è appassionante, divertente, faticoso, rilassante, un grande puzzle…ed è soprattutto parte di un mondo molto speciale in cui un insegnante e dei ragazzi lavorano insieme per costruire con le proprie mani un insieme sano, utile, istruttivo e bello. Un posto di pace dove si possono costruire battaglie intelligenti, contro la fretta, contro lo spreco, contro l’ozio, contro la noia, contro il consumo dei veleni e… contro le furbissime talpe e contro i voracissimi topi. E’ un luogo dove si confondono i ruoli, dove si impara, dove si cresce, dove si incontrano nuovi e vecchi amici, dove ci si da una mano e dove si fa a gara ad essere più bravi. Un luogo dove si incontreranno gli uccelli che verranno a mangiare i nostri girasoli o i nostri cachi, incontremo lumache, ricci, lombrichi tutti hanno un ruolo preciso.
La scuola secondaria di primo grado di Carrù ha iniziato il suo orto medievale… si proprio così. Gli allievi di 1° B hanno costruito un orto come veniva realizzato nel medioevo nel periodo di Carlo Magno. I ragazzi hanno progettato il loro orto, hanno studiato le fonti storiche (il Capitulare de Villis) e dopo aver aspettato questo lungo inverno hanno finalmente messo mano alla zappa.
Questo è diviso in due parti: nella prima parte al centro sorge un albero (melo) l’arbor vitae della genesi con quattro sentieri, reminescenza dei quattro fiumi di biblica memoria. Lo spazio risulta diviso geometricamente da aiuole separate e da vialetti; le aiuole sono rialzate di forma rettangolare e aricolate a scacchiera, beh un orto medievale. Nella seconda invece si coltivano piante porate in Europa da Cristoforo Colombo dopo la scoperta dell’America ed al centro c’è un cachi.
La terra è bassa, dicono i contadini ma bassi sono anche i ragazzi che la coltivano. La terra fa paura perché è sporca, lascia macchie visibili sul corpo e sulle mani. E nella società di oggi ciò che si vede esiste, e fa paura. Il segreto sta nell’entusiasmo di insegnanti, Dirigente, bambini e intere famiglie “A settembre, i ragazzi non sanno neppure che le carote o le patate nascono sottoterra. E non sono convinti di doversi sporcare le mani con la terra proprio a scuola, ma ben presto si lasciano conquistare. Alla fine dell’anno, quando avranno raccolto insalata, fagioli, piselli, cipolle, cavoli, rape, e così via ma avranno anche misurato, studiato le piante, letto le fonti bibliografiche disegnato e progetato saranno ragazzi che non avranno più paura della scuola, non penseranno che non serve a niente.
Acqua, sole, e terra non servirebbero a nulla, senza l’amore, le cure, la passione, la curiosità. E soprattutto la continuità di lavoro: un lavoro leggero ma costante dà risultati veri e seri. In un mondo di strappi, di egoismi, di apparenze, un orto può essere la valida terapia… quasi un antidoto. La scuola insegna, indirizza, e protegge il futuro delle nostre terre e della nostra civiltà. un orto ben coltivato non è soltanto una metafora. La scommesa è imparare facendo, è studiare la biologia, la storia, il disegno realizzando un orto come li hanno molti in paese. Ma la particolarità che le piante sono tutte citate da Carlo Magno. I ragazzi così imparano concetti dimenticati, e li insegnano ai genitori, come quello del valore del cibo sano.

http://www.targatocn.it

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