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Posts Tagged ‘Orto’

Un orto che si cura dall’ iPhone

Dei giovani studenti italiani creano un prodotto brillante e innovativo, che a soli 18 anni gli è valso l’iscrizione all’albo nazionale delle eccellenze. L’applicazione per iPhone di cui parliamo oggi non è ancora in vendita, ma si tratta di un esempio per una volta positivo dell’intraprendenza degli studenti del nostro paese. Alcuni mesi fa cinque studenti della 5° Informatica B dell’Isis Facchinetti di Busto Arsizio (Varese) hanno voluto inventarsi un nuovo progetto tecnologico, per partecipare ad un concorso locale dedicato all’innovazione.
I cinque giovanissimi hanno provato a risolvere un piccolo problema quotidiano: innaffiare i fiori o curare un orto mentre si è in vacanza o in ufficio. Hanno pensato quindi ad una piccola serra controllabile in remoto da un iPhone, attraverso un’applicazione ad hoc. In soli due mesi, rimanendo a scuola qualche ora in più e rinunciando al tempo libero, è nato il primo prototipo funzionante della loro “Serra Domotica”. Il progetto è valso loro un premio assegnato dall’Unione Industriali di Varese e dall’Università Carlo Cattaneo, oltre alla già citata iscrizione all’albo delle eccellenze.
«Nel prossimo futuro potrebbe esserci la commercializzazione del progetto», ci racconta Enthonj Franco, uno dei cinque studenti che hanno lavorato alla serra, «Un vivaio vicino alla nostra scuola ci ha consigliato dei parametri di temperatura e umidità per i climi preimpostati, vogliamo produrne alcuni esemplari e vedere come andrà». Oltre a Enthonj, i cinque informatici con il pollice verde sono Mattia Carmignano, Antonello Interdonato, Daniele Massarenti e Daniele Tecci. In questo periodo sono impegnati anche a preparare gli esami di maturità, ma la loro testa sembra essere ancora tutta sulla Serra Domotica: per lo sviluppo del software su iPhone hanno dovuto imparare tutto da soli, perché a scuola non esistono ancora corsi su questa piattaforma.
«Per ora questo è un approfondimento nostro», racconta Enthonj, “Ci siamo documentati e abbiamo iniziato a smanettare con l’SDK di iPhone, al momento l’applicazione è ancora rudimentale ma siamo certi di poterla migliorare… il software funziona già perfettamente per quando riguarda la comunicazione dello stato in cui si trova la serra, ora stiamo lavorando più sull’invio dei comandi per la gestione».
Oltre all’applicazione, i ragazzi hanno realizzato la serra vera e propria: una sorta di acquario per le piante da giardino, che darebbe la possibilità a tutti di gestire un piccolo orticello direttamente dall’ufficio. La serra di questi cinque studenti è perfettamente funzionante, e l’idea sembra avere un ottimo potenziale: personalmente mi immagino già le file di geek disposti ad accaparrarsene una.

http://www.melablog.it/

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L’orto come modello educativo

Dall’orto della Casa Bianca, all’orto di prossimità dei ristoranti italiani, dall’orto-giardino di Firenze all’orto vigneto in Terra Santa

Da quello della Casa Bianca, fortemente voluto da Michelle Obama, all’orto-giardino dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dall’orto-vigneto di Cremisan in Terra Santa agli orti “affidati” agli anziani dalle amministrazioni comunali di grandi città e piccoli centri, fino agli orti di prossimità dei ristoranti, si fa strada l’idea di orto come modello educativo, in cui coltivare le verdure da mettere sulla tavola rappresenta un atto dalle conseguenze molto più vaste di quanto si possa immaginare.

Se è ormai celebre l’orto biologico piantato da Michelle Obama nei giardini della Casa Bianca, in cui nascono insalata e pomodori biologici – la first lady statunitense intende così dare l’esempio ai suoi connazionali di un modello alimentare più sano e naturale, allo scopo di combattere un’obesità ormai dilagante – non mancano in giro per il mondo piccoli o grandi esempi altrettanto importanti. Come l’orto-giardino dell’ospedale Meyer di Firenze, uno dei centri pediatrici di eccellenza in Italia e nel mondo, che nasce per offrire ai piccoli degenti laboratori di giardinaggio e dare così loro la possibilità di distrarsi dalla loro malattia attraverso un’importante esperienza visiva, tattile e olfattiva a contatto con la natura. Invece in Terra Santa, tra Betlemme e Gerusalemme, i Salesiani hanno creato l’orto-vigneto di Cremisan, in cui lavorano molte famiglie palestinesi e da cui nasce un vino che rappresenta il tentativo di dialogo tra due popoli da sempre in conflitto. I Giovani Ristoratori Europei (Jre) e i giovani imprenditori agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori – Cia hanno appena lanciato la proposta dell’orto di prossimitàper i ristoranti italiani: un modo semplice per assicurare materie prime a costi convenienti e soprattutto di grande qualità e origine certificata. Nel 2011 saranno almeno 80 i ristoranti nel nostro Paese che potranno vantare un proprio orto di prossimità. Ma ci sono anche gli orti “affidati” agli anziani – che così possono impiegare utilmente il proprio tempo e coltivare una parte del loro cibo – dalle amministrazioni comunali di grandi città, come Milano, Bologna o Roma, e di piccoli centri, come San Quirico d’Orcia (Siena).

Il convegno di Montalcino

L’orto è il tema del convegno, di scena il 22 maggio a Montalcino, intitolato “Il giro dell’orto”, promosso da Winenews: un percorso didattico tra i sentieri del gusto, dell’ambiente, dell’arte e dell’affettività, in cui verrà presentato il progetto-pilota di educazione al gusto “La nostra terra Dacg – Da amare con gusto” che ha coinvolto nell’anno scolastico 2009/2010 i bambini della scuola per l’infanzia e della scuola primaria di Montalcino.
Un’esperienza-pilota promossa da Winenews – società che da anni sviluppa in Italia servizi di comunicazione e marketing nel wine & food – che attraverso una serie di laboratori didattici dedicati ai principali prodotti del territorio (dall’olio extravergine al formaggio, dal miele alla pasta, passando per le piante aromatiche) e l’interdisciplinarietà con tutte le materie scolastiche, stimola l’attenzione e la curiosità dei bambini, che imparano così ad alimentarsi in modo consapevole. Elemento primario del progetto è un vero e proprio orto urbano nel centro storico di Montalcino, che viene coltivato e curato dai bambini insieme alle loro maestre.
Un’occasione unica per recuperare i principi della tradizione, della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, ricostruendo così il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

Fonte: www.winenews.it

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Che giardino sarebbe senza pomodori e melanzane?

Piante&Passione porta i suoi ortaggi a “Viscalori, musica, fiori, arte e colori” 2010

Il giardino siciliano tradizionale è un giardino tipicamente utilitaristico in cui, accanto all’appagamento delle esigenze estetiche vi è soprattutto quello del palato che accresce il piacere di coltivare. Per questo motivo sono protagonisti dei giardini della Sicilia agrumi, olivi, ficodindia, menta, basilico accanto a palme, gelsomini, ortensie, calle. Queste caratteristiche dell’isola si adattano bene ai modelli anglosassoni di edible landscaping che prevedono l’impiego di piante ornamentali edibili dalla duplice attitudine estetica ed utilitaristica. Tale tendenza si comincia a riscontrare anche in Italia ed in considerazione delle esigenze dei numerosi appassionati, Piante&Passione ha deciso di partecipare a “Viscalori, musica, fiori, arte e colori” che si terrà il prossimo 6 Giugno 2010 dalle 10,00 alle 21,00 a Viscalori, borgo di Viagrande, in provincia di Catania.

La professionalità garantita dalla lunga esperienza nel settore vivaistico è a disposizione di tutti coloro che vorranno aggiungere al loro angolo verde, (che sia anche un semplice balcone), un po’ della nostra Passione.
Nello stand allestito per l’evento non mancheranno, quindi, gli ortaggi di stagione, dalle tipologie e dimensioni più che svariate, con una specialità che contraddistingue P&P, ossia le piante innestate.

Impiegare le piante innestate permette di coltivare le vecchie gustose varietà locali con maggiori garanzie in termini di quantità di prodotto ottenuto, omogeneità dei frutti, resistenza alle malattie del terreno ed agli stress climatici.
Vieni quindi a trovarci e prova anche tu “l’orto innestato” nel tuo bel giardino fiorito!

“Viscalori, musica, fiori, arte e colori” – 6 Giugno 2010
La manifestazione, organizzata dall’associazione Amici del Borgo Viscalori con il patrocinio del Comune di Viagrande, vedrà protagonisti case fiorite e giardini aperti, artigianato e vivaismo, musica e poesia, mostre varie ed animazione. Sono previste da tredicimila a quindicimila presenze, ed hanno già confermato la loro presenza oltre 160 artigiani/artisti ed espositori.
I proprietari delle ville di Viscalori apriranno i loro giardini ai visitatori e nelle strade si confonderanno tra la gente artisti e musicisti che suoneranno e dipingeranno in estemporanea.
Sarà l’occasione per conoscere e visitare anche altri borghi di Viagrande, il Museo delle Arti e Mestieri presso la Villa Comunale, il Parco Naturale Monte Serra, il Museo della Lava e La Casa delle Farfalle che per l’evento saranno aperti.
Dalla Villa Comunale, è previsto un servizio di navette gratuite del comune per donne, anziani e bambini. Da lì tutti potranno godersi una piacevole passeggiata lungo i borghi e le vie di Viagrande, trovando sul percorso che conduce a Viscalori un’esposizione di auto d’epoca.

Aggiornamenti del calendario, la guida completa alla manifestazione ed alla viabilità saranno prossimamente disponibili su:
http://www.amicidelborgoviscalori.it/it/eventi/programmaviscalorifiore2010

Marianna Martorana

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Imparare facendo

26 aprile 2010 1 commento

Maramao perchè sei morto? pan e vin non ti mancava, l’insalata era nell’orto…beh, certo con un orto ben coltivato non c’è da aver timore non si farà la fine di Maramao. Un orto è appassionante, divertente, faticoso, rilassante, un grande puzzle…ed è soprattutto parte di un mondo molto speciale in cui un insegnante e dei ragazzi lavorano insieme per costruire con le proprie mani un insieme sano, utile, istruttivo e bello. Un posto di pace dove si possono costruire battaglie intelligenti, contro la fretta, contro lo spreco, contro l’ozio, contro la noia, contro il consumo dei veleni e… contro le furbissime talpe e contro i voracissimi topi. E’ un luogo dove si confondono i ruoli, dove si impara, dove si cresce, dove si incontrano nuovi e vecchi amici, dove ci si da una mano e dove si fa a gara ad essere più bravi. Un luogo dove si incontreranno gli uccelli che verranno a mangiare i nostri girasoli o i nostri cachi, incontremo lumache, ricci, lombrichi tutti hanno un ruolo preciso.
La scuola secondaria di primo grado di Carrù ha iniziato il suo orto medievale… si proprio così. Gli allievi di 1° B hanno costruito un orto come veniva realizzato nel medioevo nel periodo di Carlo Magno. I ragazzi hanno progettato il loro orto, hanno studiato le fonti storiche (il Capitulare de Villis) e dopo aver aspettato questo lungo inverno hanno finalmente messo mano alla zappa.
Questo è diviso in due parti: nella prima parte al centro sorge un albero (melo) l’arbor vitae della genesi con quattro sentieri, reminescenza dei quattro fiumi di biblica memoria. Lo spazio risulta diviso geometricamente da aiuole separate e da vialetti; le aiuole sono rialzate di forma rettangolare e aricolate a scacchiera, beh un orto medievale. Nella seconda invece si coltivano piante porate in Europa da Cristoforo Colombo dopo la scoperta dell’America ed al centro c’è un cachi.
La terra è bassa, dicono i contadini ma bassi sono anche i ragazzi che la coltivano. La terra fa paura perché è sporca, lascia macchie visibili sul corpo e sulle mani. E nella società di oggi ciò che si vede esiste, e fa paura. Il segreto sta nell’entusiasmo di insegnanti, Dirigente, bambini e intere famiglie “A settembre, i ragazzi non sanno neppure che le carote o le patate nascono sottoterra. E non sono convinti di doversi sporcare le mani con la terra proprio a scuola, ma ben presto si lasciano conquistare. Alla fine dell’anno, quando avranno raccolto insalata, fagioli, piselli, cipolle, cavoli, rape, e così via ma avranno anche misurato, studiato le piante, letto le fonti bibliografiche disegnato e progetato saranno ragazzi che non avranno più paura della scuola, non penseranno che non serve a niente.
Acqua, sole, e terra non servirebbero a nulla, senza l’amore, le cure, la passione, la curiosità. E soprattutto la continuità di lavoro: un lavoro leggero ma costante dà risultati veri e seri. In un mondo di strappi, di egoismi, di apparenze, un orto può essere la valida terapia… quasi un antidoto. La scuola insegna, indirizza, e protegge il futuro delle nostre terre e della nostra civiltà. un orto ben coltivato non è soltanto una metafora. La scommesa è imparare facendo, è studiare la biologia, la storia, il disegno realizzando un orto come li hanno molti in paese. Ma la particolarità che le piante sono tutte citate da Carlo Magno. I ragazzi così imparano concetti dimenticati, e li insegnano ai genitori, come quello del valore del cibo sano.

http://www.targatocn.it

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Un orto biologico per gli studenti di Giarratana

Nell’ambito del progetto “Territorio, gusto e benessere ” promosso dall’Ist. Comp. “L. Capuana ” si è svolto l’assaggio dei prodotti coltivati dagli studenti della scuola media in un apposito orto.
Era presente il sindaco Pino Lia, il responsabile del presidio Sloow Food regionale, Giuffrida e della condotta di Modica, Savarino.
Si tratta di un progetto Pilota, ha spiegato il dirigente scolastico,Claudio Linguanti, curato dalla prof.ssa Cannata, che ha ricevuto pieno sostegno economico dall’Ass. provinciale allo sviluppo economico Enzo Cavallo e dall’amministrazione comunale che ha donato l’appezzamento di terreno sul quale gli studenti della scuola media hanno impiantato un orto biologico, coltivando radicchio, lattuga, finocchio, cavoli, broccoli, spinaci, usando concime ricavato da compostaggio.
Linguanti, tra gli altri, ha voluto ringraziare per l’impegno il presidente del Consiglio di Istituto Franco Mazza e ha spiegato che lo scopo finale del progetto di educazione alimentare prevede la conoscenze della filiera alimentare ragion per cui gli studenti visteranno aziende zootecniche e casearie.
Il progetto coinvolge anche la mensa scolastica per cui è prevista la tracciabilità dei prodotti consumati con preponderanza di quelli locali.

http://www.ilgiornalediragusa.it/cultura/16271-giarratana-studenti-protagonisti-coltivano-un-orto-biologico-e-ne-degustano-i-prodotti.html

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Orto e ristoranti: un connubio vincente

In Italia arrivano i ristoranti con l’orto di prossimità. Lo ha annunciato Agia-Cia, l’associazione dei giovani imprenditori agricoli della Cia, che ha raggiunto un accordo con la Jeunes Restaurateur d’Europe (Jre), i giovani ristoratori europei. Entro il 2011 80 ristoratori lavoreranno con altrettanti agricoltori ottenendo diversi vantaggi e offrendo prodotti di qualità al consumatore, che potrà toccare con mano la terra da cui nascono la verdura e la frutta che si ritrova nel piatto. Con l’orto di prossimità, infatti, «l’agricoltore può pianificare e ottimizzare le sue produzioni, grazie alla richiesta preventiva del ristoratore in fase di semina, il ristoratore dal canto suo può disporre di materie prime di grande qualità a prezzi convenienti e il consumatore è garantito al 100 per cento sugli alimenti che gli vengono somministrati». Il vantaggio è anche «a livello di business: stiamo parlando di decine di milioni di euro, ricavati da un circuito commerciale nuovo e virtuoso, con un risparmio evidente sulla logistica e sugli sprechi».
La notizia arriva dal Vinitaly 2010, una sede «non casuale perché il lavoro sugli orti di prossimità può divenire un traino forte per accordi anche su produzioni come il vino e l’olio extravergine. Stiamo mappando il territorio incrociando i dati delle reciproche basi associative e quindi, partendo dall’ubicazione dei ristoranti, si segnalano le aziende agricole più vicine che abbiano le caratteristiche idonee allo scopo. Certamente l’adozione dell’orto da parte del giovane chef-ristoratore, passa necessariamente attraverso una buona affinità sulle scelte colturali e sul reciproco vantaggio, oltre che su un rapporto fiduciario con il giovane agricoltore».

http://libero-news.it/news/387945/Il_ristorante_con_l_orto.html

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La via dell’orto a Camaiore

Orto: un tema di attualità davvero globale nelle sue diverse sfaccettature. Si pensi all’orto biologico voluto da Michelle Obama poco dopo l’insediamento alla Casa Bianca per trasmettere un messaggio forte agli americani sulla necessità di mangiare sano, contro il devastante junk food delle abitudini alimentari d’Oltreoceano. E, per contrasto, si pensi ai metodi agronomici messi a punto recentemente dalla cooperazione internazionale perché le donne dell’Africa, imparando a coltivare con tecniche sostenibili e appropriate piccoli appezzamenti attorno ai villaggi e a conservare le sementi da un anno all’altro, possano sconfiggere la piaga della fame nel continente nero.
In quanto all’Italia, gli orti stanno diventando in ambiente urbano una via di fuga di massa in direzione della serenità e, in ambiente rurale, una fondamentale via di recupero della memoria contadina e della biodiversità locale. Per questo l’orto, con la sue straordinarie potenzialità trasversali, raggiunge tutti gli strati sociali e tutte le fasce di età, diventa tema di dibattito nei blog di internet e materia di studio nelle scuole elementari, occasione di progettualità paesaggistica e momento di incontro con la natura e con il benessere…
L’orto dunque sarà oggetto di festa e dibattito a Camaiore nel secondo fine settimana di aprile. Sabato 10 e domenica 11 aprile le piazze, le vie, le sale pubbliche del centro storico della affascinante cittadina versiliese saranno coinvolte nell’evento, anche grazie al contributo di esperienza e creatività di alcune personalità di fama nazionale.
Qui di seguito brevi note biografiche su alcuni dei testimonial di eccellenza che l’Amministrazione comunale di Camaiore ha voluto per la prima edizione della kermesse nazionale “È la via dell’orto. Festa degli orti, delle sementi, delle erbe e delle erbarie”.

NFO
È la via dell’orto – festa degli orti, delle sementi, delle erbe e delle erbarie

Dove
Camaiore (Lu), vie e piazze del centro storico

Quando
Dal 10 all’11 aprile 2010, dalle ore 9 alle 20 (mostra mercato), di sera gli eventi previsti.

Organizzazione
Comune di Camaiore, assessorato al Turismo, tel 0584-986204, fax 0584-986297
e-mail turismo@comune.camaiore.lu.it

Progetto
Vitaliano Biondi

Direzione artistica
Fabrizio Diolaiuti, tel. 0584-982279

Comunicazione
Mimma Pallavicini, 015-641700, 328-4760791, mimma.pallavicini@gmail.com

http://www.comunicati-stampa.net/com/cs-88551/

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Il tempo libero è “verde”

Weekend nell’orto ed ecovacanze

La primavera, anche se ancora decisamente capricciosa, fa salire la voglia di passatempi “verdi”: per Pasqua e Pasquetta, riferisce Coldiretti, il 17% dei nostri connazionali sceglierà mete di campagna, per vacanze e gite fuori porta, mentre sono circa quattro sui dieci gli italiani che, nei primi weekend di tempo più mite, dedicano il loro tempo libero a orti, giardini e terrazzi: oltre alla tradizionale cura dei fiori e delle piante ornamentali, sempre più spesso ci si dedica alla coltivazione di ortaggi (anche sul balcone di casa), per sopperire in qualche modo al “caro spesa”.

E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un interesse in rapido aumento, con il 37% dei cittadini che dedicano parte del tempo libero al giardinaggio e alla cura dell’orto, secondo le indicazione registrate dall’ultimo rapporto sul tempo libero dell’Istat. Ecco allora che lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere all’occorrenza e portare in tavola senza uscire da casa, prendono il posto di margherite e gerani anche sui terrazzi di città.

“Si tratta di un hobby che – sottolinea la Coldiretti – coinvolge allo stesso modo maschi e femmine e che piace anche ai giovani: è praticato da più di uno su quattro tra chi ha tra i 25 e i 34 anni, anche se l’interesse aumenta con l’età e raggiunge quasi la metà degli over 65. Un’opportunità non solo per chi dispone di ampi spazi all’aria aperta ma anche di semplici terrazzi cittadini, grazie all’ampia offerta di piante adatte alla coltivazione in vaso” . Come spiega ancora Coldiretti, le varietà di piante adatte all’orto-balcone sono tantissime e, tra le novità di quest’anno, spiccano numerose varietà di peperoncini e tantissimi legumi come piselli, fagioli, fave e ceci. Non solo insalata, dunque, anche se questa è sempre la pianta più richiesta per la sua facilità di coltivazione e per la rapidità con cui giunge al raccolto (circa 40 giorni), ma sono molto richieste anche le piantine di pomodori, soprattutto le varietà per fare il sugo in casa. I prezzi sono per tutte le tasche; le lattughe e le cipolle sono quelle più economiche, con prezzi che, sempre secondo Coldiretti, oscillano tra 1,50 e 2 euro per una vaschetta da 12 piantine, mentre per pomodori, zucchine, melanzane e peperoni, per piselli, fagioli fave e ceci, la vaschetta da 6 piantine può costare da 1,80 a 2 euro.

Occuparsi di orti e giardini, tra l’altro, oltre a far riscoprire il gusto per il cibo locale, fresco – spiega Coldiretti – allunga la vita soprattutto nelle persone di mezza età, grazie all’attività fisica necessaria a prendersi cura di terra e piante. Secondo uno studio dell’Università di Uppsala in Svezia, durato 35 anni ed ora pubblicato sul British Medical Journal, chi fa giardinaggio, o attività sportiva di modesta intensità, guadagna circa un anno di vita rispetto chi rimane inattivo.

Ma la voglia di verde non si limita al fatto di portarsi in casa un pezzetto di campagna: a spingere gli italiani nel verde c’è soprattutto il desiderio di allontanarsi dal caos quotidiano delle città e di trascorrere il tempo libero all’aria aperta. Per questo molti nostri connazionali sceglieranno per il ponte di Pasqua una meta di campagna, o almeno faranno qualche gita tra verde e campi. Un’occasione anche per scoprire e gustare i sapori delle tante tradizioni alimentari del nostro Paese. Ad affollare gli oltre diciottomila agriturismi per il classico pranzo di Pasqua, preparato nel pieno rispetto delle tradizioni, sono soprattutto i gruppi familiari, mentre il giorno di Pasquetta sarà affollato di ragazzi e comitive di amici che sostituiscono in questo modo il tradizionale pic nic di primavera.

L’Italia è l’unico Paese al mondo a poter offrire una grande varietà dei percorsi turistici legati all’enogastronomia con 142 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicità del territorio, con 63mila frantoi, cantine, malghe e cascine ma anche centinaia di mercati degli agricoltori di Campagna amica. Il crescente favore per la vacanza in campagna è legata anche al fatto che spesso gli agriturismi offrono programmi ricreativi con  equitazione, tiro con l’arco, trekking, mountain bike, anche abbinati ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Per scegliere la vacanza in agriturismo è possibile consultare le guide specializzate o visitare i portali Internet di settore tra cui campagnamica.it. con una selezione di quasi millecinquecento agriturismi.

www.tgcom.mediaset.it/perlei/articoli/articolo477738.shtml

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Corso “L’Orto Familiare a conduzione biologica”

Inizia il corso “L’Orto Familiare a conduzione biologica”, a COMO, presso la Società Ortofloricola Comense, in Via Ferabosco, 11 in località Sagnino. Con Leopoldo Tommasi, paesaggista, giardiniere, docente di frutticoltura alla Scuola Agraria del Parco di Monza, che da tempo si dedica alla ricerca, alla salvaguardia e alla riproduzione di antiche e vecchie varietà di alberi da frutto e di ortaggi.Dalle 9.30 alle 12.30 (il corso si svolge nei giorni: 14, 21 marzo e 3 aprile). Info e iscrizione 031/531705.

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Orto che passione! Italiani popolo di agricoltori amatoriali

Nomisma anticipa uno studio condotto in collaborazione con la rivista “Vita in campagna” che verrà presentato in occasione della Fieragricola di Verona (in programma per gli inizi di febbraio) e che fotografa il fenomeno degli “hobby farmer”, o agricoltori amatoriali, nel nostro paese arrivando alla conclusione che quella di coltivare l’orto è una passione molto diffusa tra gli italiani.
E trasversale, perché investe, praticamente in egual misura, tutti i settori economici, dal dipendente pubblico al libero professionista, dal medico al dirigente, dall’operaio al pensionato, e, cosa piuttosto singolare, tutti settori in sostanza slegati dal lavoro di agricoltore professionista. Lo studio infatti non prende in considerazione non solo chi fa dell’agricoltura la principale occupazione ma neanche coloro che vi dedicano meno del 50% del loro tempo, figura che viene definita di agricoltore part-time.

Dall’anticipazione dell’interessantissimo studio di Nomisma (scaricabile a partire da qui) emerge anche un altro aspetto dell’agricoltura che dovrebbe suonare come un campanello d’allarme sul suo stato di salute, ovvero, nel decennio dal 1990 al 2000, la cessata attività di circa 430 mila aziende agricole e, di conseguenza, un potenziale calo di superficie coltivata a scopo agricolo di quasi 2 milioni di ettari. L’importante area lasciata libera negli anni successivi non è stata “riassorbita” dalle aziende agricole in attività, visto che la superficie media coltivabile di quest’ultime è rimasta stabile (intorno ai 5 ettari), ma dall’analisi di immagini satellitari, svolta nello stesso decennale lasso di tempo, si è scoperto che il calo della superficie agricola è stato di soli 143.000 ettari. Che fine ha fatto il resto del territorio? Semplice: nella stragrande maggioranza dei casi è diventato il terreno per gli ortaggi di questo vero e proprio esercito di agricoltori amatoriali che, un po’ per passione e un po’ per necessità, ha nel tempo imparato a coltivare l’orto.

Certo, figlia forse anche della crisi che costringe le famiglie a far quadrare i conti, ma la passione degli italiani per l’orto ha anche altre importanti ragioni. Innanzitutto la prospettiva di ottenere prodotti per il fabbisogno familiare e magari da regalare ad amici e parenti, ma anche per avere la sicurezza di mangiarsi ortaggi più buoni e più sani o, più semplicemente dopo le dure e monotone ore lavorative, per svagarsi e stare all’aria aperta. L’area coltivata media è di circa 1, 3 ettari (spesso comprensivi di parti boschive) e le preferenze colturali vanno in prevalenza per gli ortaggi, la frutta, la vite e l’olivo.

C’è un altro aspetto interessante, e tutt’altro che secondario, che riguarda il ruolo di “tutori del territorio” che hanno i coltivatori amatoriali. Con le aziende agricole in diminuizione infatti gli hobby farmer contribuiscono all’importante opera di conservazione del paesaggio e dell’ambiente che è una delle caratteristiche più a rischio del nostro meraviglioso e fragile Paese.

Fonte: www.florablog.it

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