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Educazione alimentare nell’orto della Casa Bianca

Seconda semina di primavera per l’orto della Casa Bianca. “Abbiamo 55 diversi tipi di ortaggi, abbiamo avuto un raccolto di oltre 4 quintali, potete immaginare?”, ha dichiarato un’orgogliosissima Michelle Obama che, insieme agli immancabili bambini delle scuole elementari, ha seminato carote, cavolfiori, cipolle ed altri ortaggi.

Anche per quest’anno quindi la first lady, che lo scorso anno iniziò con l’orto biologico alla Casa Bianca la sua campagna per un’alimentazione più sana in America, che è diventata la sua vera e propria bandiera, si aspetta un raccolto strepitoso. Anche perché, sottolinea il Washington Post, inizia la sua seconda primavera alla Casa Bianca con uno spirito ben diverso, e molto più rilassato, di un anno fa, quando era ancora tutto troppo nuovo per lei.

Senza contare che un recente sondaggio le ha assicurato i favori del 71% per cento degli americani, un tasso di popolarità molto superiore a quello del marito ma anche alle due precedenti first lady, Laura Bush e Hillary Clinton.

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Gli ortaggi aiutano a prevenire il tumore alla prostata

Negli ultimi 5 anni, il tumore della prostata (con un’incidenza del 12%) ha superato il tumore al polmone (10% circa), registrando 37.000 nuovi casi l’anno che vanno quasi ad allinearsi con i 38.000 di tumore alla mammella, tipico della popolazione femminile. Due i fattori di rischio al maschile: l’età, anzitutto, e l’alimentazione. Il principale fattore in grado di influenzare la crescita e la progressione di questo tumore è infatti l’alimentazione, ricordano gli esperti, ed è il licopene in particolare, un micronutriente contenuto negli ortaggi, il grande alleato: presenta infatti un forte effetto antiossidante, quindi preventivo contro l’insorgenza di questo tipo di tumore in particolare. Note sono anche le virtù antitumorali di alimenti quali l’aglio, il tè verde ed il melograno, che mai dovrebbero mancare dalla dieta. In Italia sono oltre 9,3 milioni gli uomini over 50 potenzialmente a rischio tumore prostata, ma solo il 22% dei maschi italiani tra i 50 ed i 70 anni conosce il significato del test del PSA, uno dei principali strumenti diagnostici nella lotta a questo tumore. Una percentuale assai bassa che sale al 48% negli Stati Uniti. “E’ proprio per informare sui rischi che corrono potenzialmente gli uomini over 50 che la World Foundation of Urology ha promosso anche quest’anno la Settimana di prevenzione del Tumore della Prostata, giunta alla sua quarta edizione”, ha spiegato il presidente di W.F.U., professor Mauro Dimitri, presentando l’iniziativa supportata anche dal Ministero della Salute. “Dal 12 al 19 marzo verrà avviata la campagna informativa, centrata su spot e oltre centomila adesivi da destinare ai cinema di tutta Italia. Il principale messaggio che vogliamo lanciare – ha proseguito il professor Dimitri nel corso della conferenza stampa – è un invito alla prevenzione mediante esami periodici e visite urologiche annuali, anche dai 40 anni di età per chi ha familiarità con questo tipo di tumori; dai 45 anni per tutti gli altri”.

Fonte: salute.agi.it

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