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CASA BIANCA ‘VERDE’ Michelle Obama inaugura il ‘suo’ orto E zappa insieme ai baby-giardinieri

L’iniziativa serve a pubblicizzare l’importanza del cibo sano per i giovani americani, e i bambini della Bancroft sono arruolati  per partecipare attivamente. Il precedente di Eleanor Roosvelt

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Michelle Obama con un gruppo di ragazzi zappa il nuovo orto della  Casa Bianca (Ap / Lapresse) Roma, 20 marzo 2009 – In caso fosse sfuggita a qualcuno la valenza simbolica di coltivare zucchine alla Casa Bianca, oggi la first lady Michelle Obama ha inaugurato ufficialmente l’orto presidenziale degli Stati Uniti con una cerimonia a cui parteciperanno, ovviamente, tanti bambini: gli studenti della scuola elementare Bancroft di Washington.

L’iniziativa serve dopotutto a pubblicizzare l’importanza del cibo sano soprattutto per i giovani americani, e i bambini della Bancroft sono arruolati anche per partecipare attivamente alla coltivazione di broccoli, carote e quant’altro: aiuteranno a piantarli e più tardi nella stagione a raccoglierli.
L’orto della Casa Bianca si preannuncia come un progetto monumentale: quasi 400 metri quadrati, 55 specie coltivate fra cui peperoni, spinaci e in omaggio alla moda, anche la rughetta: la lista è stata stilata dai cuochi della Casa Bianca per il consumo degli illustri inquilini e per i loro ospiti ai pranzi istituzionali.
La Casa Bianca utilizzerà sementi organiche, fertilizzanti organici e naturalmente pesticidi organici. E l’orto sarà in bella vista: vicino ai campi da tennis, si potrà occhieggiare dalla strada. Alla corvée dell’orto non sono destinati solo gli scolaretti della Bancroft, anzi, la portavoce di Michelle, Karie McCormick Lelyveld, ha spiegato che “l’intera famiglia” sarà coinvolta.
Entusiastiche, ovviamente, le reazioni dagli chef che promuovono la cultura del “mangiar bene” nel paese del fast food. Citata dal New York Times, è felice Alice Waters, chef di Chez Panisse a Berkeley, California. “E’ la cosa più eccitante del mondo.
Mettere un seme nel terreno simboleggia la promessa di una nutrizione vera e di una educazione alimentare per i visitatori, per la gente che pianta gli ortaggi e per chi li raccoglie”.


Esattamente lo scopo di Michelle Obama
che in una intervista alla rivista “O” in edicola in aprile osserva, “vogliamo che sia didattico, vogliamo parlare di salute e di quanto sono buoni i cibi freschi, e di come possono diventare parte di una dieta sana”.
L’orto degli Obama però non è il primo alla Casa Bianca, anche se bisogna risalire in là negli anni: precisamente a John Adams, primo inquilino dell’edificio, che piantò il suo “vegetable garden” nell’anno 1800 poco dopo essersi trasferito in sede. A titolo simbolico gli esempi si sprecano: Woodrow Wilson, il presidente della prima guerra mondiale, nel 1918 introdusse le pecore sui prati della Casa Bianca per fertilizzarli in un gesto dimostrativo della necessità di conservare le risorse nazionali.


Sulla stessa linea Franklin D. Roosevelt:
la moglie Eleanor nel 1943 piantò un orto alla Casa Bianca per incoraggiare gli americani a coltivarsi da soli i pomodori in tempo di guerra.
Meno ecologici gli inquilini recenti. Jimmy Carter, che pure nasce contadino della Geoergia, nel 1978 declinò gli appelli a piantare ortaggi sul sito presidenziale. Negli anni dei Clinton un orticello c’era, sul tetto, ma nulla di comparabile all’orto di Michelle: Bill e Hillary rifiutarono di deturpare la bellezza dei prati presidenziali

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