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Imparare facendo

26 aprile 2010 1 commento

Maramao perchè sei morto? pan e vin non ti mancava, l’insalata era nell’orto…beh, certo con un orto ben coltivato non c’è da aver timore non si farà la fine di Maramao. Un orto è appassionante, divertente, faticoso, rilassante, un grande puzzle…ed è soprattutto parte di un mondo molto speciale in cui un insegnante e dei ragazzi lavorano insieme per costruire con le proprie mani un insieme sano, utile, istruttivo e bello. Un posto di pace dove si possono costruire battaglie intelligenti, contro la fretta, contro lo spreco, contro l’ozio, contro la noia, contro il consumo dei veleni e… contro le furbissime talpe e contro i voracissimi topi. E’ un luogo dove si confondono i ruoli, dove si impara, dove si cresce, dove si incontrano nuovi e vecchi amici, dove ci si da una mano e dove si fa a gara ad essere più bravi. Un luogo dove si incontreranno gli uccelli che verranno a mangiare i nostri girasoli o i nostri cachi, incontremo lumache, ricci, lombrichi tutti hanno un ruolo preciso.
La scuola secondaria di primo grado di Carrù ha iniziato il suo orto medievale… si proprio così. Gli allievi di 1° B hanno costruito un orto come veniva realizzato nel medioevo nel periodo di Carlo Magno. I ragazzi hanno progettato il loro orto, hanno studiato le fonti storiche (il Capitulare de Villis) e dopo aver aspettato questo lungo inverno hanno finalmente messo mano alla zappa.
Questo è diviso in due parti: nella prima parte al centro sorge un albero (melo) l’arbor vitae della genesi con quattro sentieri, reminescenza dei quattro fiumi di biblica memoria. Lo spazio risulta diviso geometricamente da aiuole separate e da vialetti; le aiuole sono rialzate di forma rettangolare e aricolate a scacchiera, beh un orto medievale. Nella seconda invece si coltivano piante porate in Europa da Cristoforo Colombo dopo la scoperta dell’America ed al centro c’è un cachi.
La terra è bassa, dicono i contadini ma bassi sono anche i ragazzi che la coltivano. La terra fa paura perché è sporca, lascia macchie visibili sul corpo e sulle mani. E nella società di oggi ciò che si vede esiste, e fa paura. Il segreto sta nell’entusiasmo di insegnanti, Dirigente, bambini e intere famiglie “A settembre, i ragazzi non sanno neppure che le carote o le patate nascono sottoterra. E non sono convinti di doversi sporcare le mani con la terra proprio a scuola, ma ben presto si lasciano conquistare. Alla fine dell’anno, quando avranno raccolto insalata, fagioli, piselli, cipolle, cavoli, rape, e così via ma avranno anche misurato, studiato le piante, letto le fonti bibliografiche disegnato e progetato saranno ragazzi che non avranno più paura della scuola, non penseranno che non serve a niente.
Acqua, sole, e terra non servirebbero a nulla, senza l’amore, le cure, la passione, la curiosità. E soprattutto la continuità di lavoro: un lavoro leggero ma costante dà risultati veri e seri. In un mondo di strappi, di egoismi, di apparenze, un orto può essere la valida terapia… quasi un antidoto. La scuola insegna, indirizza, e protegge il futuro delle nostre terre e della nostra civiltà. un orto ben coltivato non è soltanto una metafora. La scommesa è imparare facendo, è studiare la biologia, la storia, il disegno realizzando un orto come li hanno molti in paese. Ma la particolarità che le piante sono tutte citate da Carlo Magno. I ragazzi così imparano concetti dimenticati, e li insegnano ai genitori, come quello del valore del cibo sano.

http://www.targatocn.it

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Un orto biologico per gli studenti di Giarratana

Nell’ambito del progetto “Territorio, gusto e benessere ” promosso dall’Ist. Comp. “L. Capuana ” si è svolto l’assaggio dei prodotti coltivati dagli studenti della scuola media in un apposito orto.
Era presente il sindaco Pino Lia, il responsabile del presidio Sloow Food regionale, Giuffrida e della condotta di Modica, Savarino.
Si tratta di un progetto Pilota, ha spiegato il dirigente scolastico,Claudio Linguanti, curato dalla prof.ssa Cannata, che ha ricevuto pieno sostegno economico dall’Ass. provinciale allo sviluppo economico Enzo Cavallo e dall’amministrazione comunale che ha donato l’appezzamento di terreno sul quale gli studenti della scuola media hanno impiantato un orto biologico, coltivando radicchio, lattuga, finocchio, cavoli, broccoli, spinaci, usando concime ricavato da compostaggio.
Linguanti, tra gli altri, ha voluto ringraziare per l’impegno il presidente del Consiglio di Istituto Franco Mazza e ha spiegato che lo scopo finale del progetto di educazione alimentare prevede la conoscenze della filiera alimentare ragion per cui gli studenti visteranno aziende zootecniche e casearie.
Il progetto coinvolge anche la mensa scolastica per cui è prevista la tracciabilità dei prodotti consumati con preponderanza di quelli locali.

http://www.ilgiornalediragusa.it/cultura/16271-giarratana-studenti-protagonisti-coltivano-un-orto-biologico-e-ne-degustano-i-prodotti.html

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